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Una diagnosi precoce per l’acne nei giovani ed una cura rivoluzionaria grazie ad un anticorpo monoclonale.

Una diagnosi precoce per l’acne nei giovani ed una cura rivoluzionaria grazie ad un anticorpo monoclonale.

Nelle cure, farmaci innovativi, tra cui un anticorpo monoclonale che ha appena ottenuto la rimborsabilità dal Servizio Sanitario Nazionale.

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Convivere bene con il proprio corpo è il desiderio di tutti. A maggior ragione di coloro

che hanno l’idrosadenite suppurativa, una malattia infiammatoria cronica della pelle,

denominata a volte “acne inversa”, poiché condivide con l’acne i noduli, gli ascessi, le

cicatrici, ma che va oltre perché è più grave e debilitante sia per il fisico e sia per la

mente. Diagnosticata in ritardo nella maggioranza dei casi, colpisce più o meno 10

mila persone nella nostra Regione, tra cui molti giovani, portando con sé un pesante

carico psicologico che compromette la loro vita personale, sociale e lavorativa.

Una malattia complessa, favorita da una predisposizione genetica e aggravata da

diversi fattori scatenanti, come il fumo, l’obesità e un’alimentazione sbilanciata, che

oggi può essere curata con farmaci innovativi, tra cui secukinumab, un anticorpo

monoclonale capace di bloccare l’interleuchina 17A, che riveste un ruolo centrale

nel causare l’idrosadenite suppurativa e che ha appena ottenuto la rimborsabilità

dal Servizio Sanitario Nazionale per questa indicazione terapeutica. L’inserimento di

questa molecola nel Prontuario Terapeutico della Regione e la sua conseguente

disponibilità rappresentano un significativo progresso, poiché consentono di offrire

ai pazienti una opzione terapeutica in grado di migliorare la loro qualità di vita.

Il riconoscimento precoce della malattia e un accesso tempestivo ai centri di

riferimento e allo specialista restano tuttavia fondamentali. È infatti essenziale poter

contare su una presa in carico condivisa con un team multidisciplinare, che includa,

nutrizionisti, psicologi, chirurghi e terapisti del dolore e infermieri, per dare un

concreto sostegno ai pazienti.

Fonte: Manuela Campanelli Responsabile dela comunicazioe multimediale