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Orietta Berti: 'Ben venga il femminismo. Ma non bisogna esagerare. Esporsi troppo, con parole e azioni volgari'

Orietta Berti: "Ben venga il femminismo. Ma non bisogna esagerare. Esporsi troppo, con parole e azioni volgari"

La cantante si racconta a Vanity Fair.

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“Se sono femminista? Certo. Noi donne dobbiamo, prima di tutto, essere rispettate, lo dico sempre. Il rispetto va preteso, ma bisogna anche saperselo conquistare: una donna, per arrivare, non deve essere frivola a tutti i costi. Non siamo oggetti”. Reduce dall’esperienza sanremese, Orietta Berti si racconta a Vanity Fair. La cantante ripercorre la sua vita, a partire dall’infanzia:

“Da bambina ero una selvaggia. Stavo solo con i maschietti, volevo la bicicletta da uomo per essere libera. Pedalavo forte come i maschi. Quand’ero piccola mia madre distribuiva ‘Noi donne’, il mensile dell’Unione Donne in Italia. Io ero sempre con lei. Alla festa delle donne vendevamo mimose. E per il primo maggio i garofani rossi. Sempre per il partito eh”.

La madre era una femminista, con una drammatica storia d’amore alle spalle.

“Ricorda: non devi mai essere sicura fino in fondo. Devi sempre stare all’erta, essere un po’ diffidente, coltivare il dubbio” le disse la madre a proposito dell’amore. È lei che l’ha resa femminista e con Vanity, Orietta Berti commenta i movimenti di oggi:

“Ben venga tutto quello che sostiene l’emancipazione delle donne. Ma non bisogna esagerare. Esporsi troppo, con parole e azioni volgari. Mai perdere la dignità. [...] Si capisce quando un uomo ti fa delle avance. Va bloccato subito. Magari perdi un’occasione, ma chi se ne frega. Ne capiterà un’altra. Io ho sempre fatto così ma, sa, non ho mai avuto quell’avvenenza provocante che a volte è utile, ma a volte...ti mette un po’ nei guai, diciamo”

Fonte: huffingtonpost.it


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