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Amazon ai 1.200 dipendenti di Rovigo: «Parcheggio obbligatorio in retromarcia»

Amazon ai 1.200 dipendenti di Rovigo: «Parcheggio obbligatorio in retromarcia»

Sono tutte schierate, parcheggiate in retromarcia, pronte ad uscire in prima, veloci, senza manovre. Nell’enorme spiazzo alla destra dell’ingresso del maxi stabilimento Amazon di Castelguglielmo, in provincia di Rovigo, non se ne individua una fuori posto neanche prestando attenzione. Non una scelta, un obbligo.

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Se i 1.200 dipendenti fossero liberi di parcheggiare come vogliono la probabilità che ogni giorno tutti decidessero di farlo in retromarcia, singolarmente, di propria iniziativa, sarebbe paragonabile a quella di un sei al Superenalotto. Fuori dai supermercati non è così, nemmeno nei parcheggi dei centri commerciali. Anzi, sono molti di più i conducenti che si infilano dritti rimandando il momento fastidioso della retromarcia a quando sarà ora di riprendere l’auto, una volta terminai gli acquisti e le commissioni. Anche perché c’è sempre chi è in ritardo, vale per la spesa come per il turno al lavoro. Eppure ad Amazon nemmeno chi ha i minuti contati si sogna di parcheggiare di fronte, quei dieci, quindici, trenta secondi (dipende dall’abilità del conducente) per fare manovra li perde in ogni caso. Infatti non è una scelta, è un obbligo.

La salute come priorità

L’azienda spiega: «In Amazon, la salute e la sicurezza dei lavoratori sono la nostra priorità. L’introduzione della norma di sicurezza relativa alla modalità di parcheggio in retromarcia ci permette di prevenire eventuali incidenti dovuti alla visibilità di eventuali ostacoli o pedoni di passaggio. La nostra cultura della sicurezza permea tutto ciò che facciamo in tutta l’azienda». Ed è così da sempre, assicura, non soltanto in Polesine ma in tutti gli stabilimenti della multinazionale.


Fonte: Corriere del Veneto


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