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Un Natale senza tacchino

Un Natale senza tacchino

La Gran Bretagna imperiale sta per alzare bandiera bianca

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L’allarme lanciato degli allevatori britannici di tacchini è l’ennesima conferma di come ormai a essere interdipendente non sia solo il mondo nella sua globalità, ma anche i singoli Stati al loro interno. Per mancanza di personale gli allevatori britannici non riusciranno a garantire il piatto re della tavola natalizia isolana: il tacchino, portato dall’America in Europa proprio dai coloni inglesi.

Non solo: molte altre merci per la prima volta nella storia postbellica scarseggeranno e gli scaffali natalizi rimarranno semivuoti. Senza contare la crisi dell’autotrasporto dovuta alla mancanza di camionisti, quella della sanità e dell’assistenza alla persona e di molti altri mestieri e professioni.

La Gran Bretagna imperiale, che si immaginava autarchica anche in materia di manodopera, sta per alzare bandiera bianca e già il governo, alla disperata, ha dovuto annunciare la concessione di alcune migliaia di permessi di lavoro a cittadini stranieri. È incredibile che un Paese quasi integralmente terziarizzato, che importa ben più della metà di quanto consuma, che esporta servizi finanziari, bancari e assicurativi e che per funzionare si serviva della manodopera delle ex colonie e dell’Europa comunitaria, abbia creduto di potersi sganciare senza contraccolpi dal suo grande mercato naturale, l’Unione Europea. Eppure Londra l’ha fatto davvero, cambiando le regole su merci e servizi e lasciando scoperti da un giorno all’altro centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Fonte: huffingtonpost.it


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