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Un anno di Achille Lauro a Sanremo: quanto è cresciuto l'artista

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Un anno, due edizioni: quanto è cresciuto Achille Lauro?

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Artisticamente molto: dall'essere l'alieno in gara al Festival, accusato di far spettacolo per i costumi ma non per la sua canzone, all'essere ospite d'onore, artista fisso per cinque serate, atteso e supportato, con tanto di duetto con Fiorello per la semifinale di Sanremo 2021.

Con alle spalle Gucci e gli abiti di Alessandro Michele, le performance di Lauro sono cresciute di complessità. Da provocazioni celebrative di altri artisti a quadri elaborati per raccontare la storia del rock e del pop. Fino al gran finale: Achille Lauro che torna se stesso, trafitto dalle spine delle critiche, le rose dolorose dell'arte.

È stato, nel 2020, San Francesco in tutina, David Bowie, la marchesa Luisa Casati Stampa, la regina Elisabetta I Tudor. E quest'anno, quattro generi musicali e se stesso: il glam rock, il rock con tributo a Mina, il pop, il punk rock in abito da sposa per un matrimonio con Boss Doms e un duetto memorabile con Fiorello vestito da vedova nera.

Con il forte contrasto tra le sue canzoni leggere e le apparizioni elaborate e cariche di significati biblici, il cantante romano riesce a stravolgere l'ideale di una mascolinità tossica e a promuovere un'estetica fluida. Se non genderless, è comunque quanto di più vicino a un'idea di contemporaneità per la televisione nazionalpopolare italiana.

Fonte: mashable.com


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