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Settore immobiliare al test Covid: così crolla il mito del mattone che dà sempre soddisfazione

Settore immobiliare al test Covid: così crolla il mito del mattone che dà sempre soddisfazione

Abbattendosi sul mercato immobiliare, la crisi da Covid-19 sta accelerando la caduta di uno dei miti più cari al popolo italiano.

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Abbattendosi sul mercato immobiliare, la crisi da Covid-19 sta accelerando la caduta di uno dei miti più cari al popolo italiano: quello del tanto amato mattone. Dall’ultima fotografia scattata da Nomisma al settore del real estate emerge, infatti, per il 2020 una flessione stimata del 18% delle compravendite di abitazioni con una contrazione media annua dei prezzi anticipata al 2,6%.

“Da sempre – afferma Andrea Ragaini, vice direttore generale di Banca Generali – il mattone piace, siamo cresciuti con la convinzione che non tradisca mai e che sia un investimento sempre redditizio. Ma il Covid-19 anche in questo campo ha accelerato in maniera molto forte una tendenza già in atto da tempo: oggi un immobile ha valore solo nella misura in cui riesce a produrre reddito e con la crisi indotta dal coronavirus questo non è affatto scontato. Il paradigma dell’immobile, e addirittura della città, è cambiato e sta cambiando a causa del Covid-19 e ciò pone seri dubbi per il settore real estate in un mondo che prima di dubbi ne aveva pochi”.

“L’offerta di case in vendita – nota nel libro Ragaini – è oltre il doppio rispetto alla domanda. Quindi, come in qualsiasi mercato, se l’offerta supera la domanda difficilmente i prezzi saliranno”.

Fonte: businessinsider.com


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