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Scuola, basta voti sotto al 4: la rivoluzione per promuovere l’autostima dell’Alto Adige

Scuola, basta voti sotto al 4: la rivoluzione per promuovere l’autostima dell’Alto Adige

L’Alto Adige ha deciso di mettere al bando i voti sotto al 4, ritenuti troppo penalizzanti e senza alcun effetto pedagogico positivo.

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Rivoluzione in Alto Adige, dove il 6 settembre è iniziato il nuovo anno scolastico con un enorme cambiamento: una legge provinciale ha infatti eliminato la possibilità di assegnare voti inferiori al 4. Si segue così il modello dell’Austria e della Germania, dove esiste solo un voto negativo. Tuttavia i dirigenti scolastici hanno facoltà di conservare un certo grado di discrezionalità per casi eccezionali.

In Provincia di Bolzano i voti 2 e 3 erano già rari a causa di una raccomandazione che suggeriva ai professori di evitare valutazioni così basse, ritenute difficilmente recuperabili. Nei mesi scorsi è stata discussa una legge locale, promossa dall’assessore Philipp Achammer, che abolisce i voti sotto al 4 ed ora è diventata ufficialmente operativa.

Per i sostenitori, ovvero la stragrande maggioranza, i voti 2 e 3 sono troppo penalizzanti e non hanno un effetto pedagogico positivo. Anzi potrebbero portare gli alunni a concentrarsi su un’unica materia da recuperare, tralasciando le altre. Il fronte del no, invece, afferma che questa politica premia la pigrizia di alcuni studenti. Tuttavia i contrari sono in netta minoranza.

L’obiettivo è favorire l’inclusività e non lasciare nessuno indietro

Il consigliere comunale Roberto Selle ha commentato favorevolmente questa decisione, dichiarando:

Siamo i primi in Italia a non scendere sotto il 4 e come papà sono favorevole. In questo modo diamo una mano agli studenti a non essere troppo demoralizzati.

L’obiettivo principale è garantire che nessuno sia lasciato indietro nell’istruzione, promuovendo l’inclusività nella scuola, come ha sottolineato l’assessore alla scuola di lingua italiana, Giuliano Vettorato:

Il nostro leitmotiv è ‘nessuno rimane indietro’, perché la scuola pone le basi della nostra società e per questo deve essere inclusiva.

Proprio per questo sono stati avviati vari progetti per fornire supporto psicologico agli studenti e iniziative specifiche per studenti autistici, per bisogni educativi o per disturbi comportamentali. Riguardo all’abolizione dei voti inferiori al 4, invece, viene assicurata massima fiducia nella professionalità di dirigenti e docenti che possono valutare in altri modi se ritenuto necessario.

Fonte: Greenme


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