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Puglia, isolati e sequenziati 2 ceppi coronavirus: «Utile contributo verso il vaccino»

Puglia, isolati e sequenziati 2 ceppi coronavirus: «Utile contributo verso il vaccino»

Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «In questi giorni la ricerca made in Puglia - spiega - ha raggiunto un importante traguardo dal punto di vista scientifico.In questo modo la Puglia potrà dare un significativo contributo alla scoperta delle medicine e del vaccino contro il coronavirus».

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I ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata (Izspb) hanno sequenziato due ceppi del virus SarsCoV 2, studiandone le mutazioni.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «In questi giorni la ricerca made in Puglia - spiega - ha raggiunto un importante traguardo dal punto di vista scientifico.In questo modo la Puglia potrà dare un significativo contributo alla scoperta delle medicine e del vaccino contro il coronavirus».

I laboratori di ricerca hanno sequenziato il genoma di due virus isolati dal tampone di una paziente della provincia di Lecce e da quello di un paziente della provincia di Foggia.

La conoscenza e la pubblicazione dei genomi di SARC COV 2 circolanti nell’area geografica di riferimento, potranno essere di fondamentale importanza per studiare la variabilità genetica del virus.

«Partendo dai tamponi positivi - spiega Pier Luigi Lopalco, responsabile task force epidemiologica Regione Puglia - si è proceduto a esaminare il materiale su cellule in coltura. In questo modo è stato possibile isolare due distinti ceppi virali, il cui intero genoma è stato sequenziato».

«Questi studi - sottolinea - permettono di raggiungere due traguardi importanti: il primo è appunto la sequenza completa dei genomi, che permette di studiare l’evoluzione del coronavirus nel corso della pandemia e di tracciare l’origine dei virus che sono stati introdotti in Regione. Il secondo traguardo è la disponibilità di isolati virali che possono essere utilizzati per la ricerca di nuove terapie o metodi diagnostici».

La conoscenza del genoma è fondamentale per accelerare in modo significativo la ricerca. «L'Istituto - aggiunge il direttore generale dell’Izspb, Antonio Fasanella - sin dal primo momento dell’emergenza ha garantito alle due Regioni di riferimento un importante supporto diagnostico».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno


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