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Pochi fondi, chiude il centro dove Amalia Bruni scoprì il gene dell'Alzheimer

Pochi fondi, chiude il centro dove Amalia Bruni scoprì il gene dell'Alzheimer

Il centro di Amalia Bruni rischia la chiusura. La scienziata calabrese che, nel 1995, ha individuato la «presenilina», il gene più diffuso dell’Alzheimer, ha spiegato, in un’intervista al Corriere della Sera che, per il suo team di lavoro, quello del Centro regionale di neurogenetica a Lamezia Terme, non ci sarebbero abbastanza fondi.

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«I nostri studi sulla conoscenza della “geografia” delle malattie ereditarie negli ultimi anni hanno trovato ostacoli che non ci permettono più di continuare nella ricerca», dice.

«Presto avremmo potuto concepire farmaci per combattere in maniera più sostanziosa l’Alzheimer».

Ma non ci sono più soldi per la ricerca e per pagare il personale: quattro biologhe se ne sono già andate e altre dieci figure professionali (tra cui infermieri, informatici, psicologi, assistenti sociali) hanno ricevuto le lettere di licenziamento e dal 1° marzo rimarranno tutti a casa.

«Tutto ciò accade tra l’indifferenza della politica regionale, dei commissari prefettizi che guidano l’Azienda sanitaria di Lamezia Terme commissariata per mafia, e del generale Saverio Cotticelli, commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro della sanità in Calabria», accusa la dottoressa. «C’è il rischio che il Centro di neurogenetica diventi un ambulatorio sanitario, perché la spoliazione in atto porterà a questo».

L’ultimo tentativo di Amalia Bruni sarà quello di scrivere una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per metterlo a conoscenza di quello che sta succedendo.

Fonte: vanityfair.it


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