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La neuropsichiatra: “Isolamento amplifica i disagi psichici nei ragazzi, preoccupa autolesionismo”

La neuropsichiatra: “Isolamento amplifica i disagi psichici nei ragazzi, preoccupa autolesionismo”

A fine lockdown i pazienti vulnerabili sono esplosi.

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"Durante la pandemia ci sono state due tipologie di situazioni: nella prima i ragazzi più vulnerabili non andavano al pronto soccorso, presumibilmente perché c'era paura di contrarre il coronavirus. Con la fase due abbiamo invece cominciato a vedere una perturbazione generale negli adolescenti, che hanno cominciato a soffrire dell'effetto a medio termine delle chiusure e delle sue conseguenze". A parlare a Fanpage.it è Arianna Terrinoni, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta dell’età evolutiva presso il Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale del Reparto Adolescenti di Neuropsichiatria Infantile Policlinico Umberto I Roma. Esperta dei disturbi adolescenziali e di comportamenti autolesivi e suicidari negli adolescenti, ha affrontato un argomento purtroppo molto discusso negli ultimi tempi: l'effetto della pandemia sulla salute mentale dei ragazzi. Mettendo però in guardia su un punto molto importante: il covid ha fatto da amplificatore, ma sono anni che le condotte autolesive e suicidarie sono in aumento tra i giovani. Un monito importante da tenere a mente, affinché non si smetta di parlare di questo problema una volta che la pandemia sarà passata.

A fine lockdown i pazienti vulnerabili sono esplosi

"In Italia abbiamo un'alta dispersione scolastica già da prima del covid, con molti adolescenti che soffrono di fobia scolare, ansia e problemi legati al bullismo – spiega Terrinoni – Il primo impatto che ha avuto il covid è stato in realtà ridurre la pressione scolastica e relazionale su questi adolescenti e molti ragazzi nel primo lockdown sono stati apparentemente meglio. Quelli più sofferenti si trovavano in situazioni più croniche o ad alta intensità (mi riferisco a pazienti autistici o con disabilità intellettiva) che stando a casa per molto tempo e non riuscendo ad accedere a terapie riabilitative si sono trovati in maggiore difficoltà.

Fonte: fanpage.it


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