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L'economia della bicicletta corre. In Italia i ciclisti crescono del 27%

L'economia della bicicletta corre. In Italia i ciclisti crescono del 27%

In Europa investito un miliardo in infrastrutture e progettati oltre 2.300 km di nuove ciclabili, realizzate per più della metà.

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Insieme alla vita di molti, la pandemia ha inciso sulle abitudini di spostamento. A mutare le usanze è stata l’esigenza di trovare soluzioni alternative per una parte dei passeggeri del trasporto pubblico, non più in grado di salire su bus e treni per le capienze ridotte rese necessarie per creare il distanziamento fisico anti contagio. La scelta preferita da molte amministrazioni è stata di puntare sulla mobilità dolce, considerata la più adeguata per agevolare spostamenti distanziati ed evitare il passaggio massiccio all’auto privata. Nella sola Europa i decisori hanno investito un miliardo di euro in infrastrutture per le due ruote, progettato più di 2.300 km di nuove ciclabili (oltre la metà già realizzate) e predisposto incentivi per l’acquisto di due ruote a pedali o mezzi di micromobilità.

Una politica che ha dato i suoi effetti incrementando l’uso delle bici. Ad affermarlo è l’European Cyclists’ Federation (Ecf) che ha stimato la possibile crescita dei ciclisti analizzando i diversi strumenti disponibili. Il più attendibile fa riferimento agli Eco-Counter, il sistema di contatori automatici di pedoni e ciclisti attivo in 55 Paesi del mondo con oltre 18.000 rilevatori.

La crescita dell’uso delle due ruote porterebbe diversi vantaggi, a cominciare dal rilancio dell’economia.

A dominare il settore è l’Italia, almeno in base all’ultima analisi resa pubblica da Conebi.

Fonte: huffingtonpost.it


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