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Il Galateo dello Spazio, un racconto sulle buone maniere di vivere in casa

Il Galateo dello Spazio, un racconto sulle buone maniere di vivere in casa

Un libro, come riporta ad-italia.it, che riflette sui temi dell’abitare contemporaneo: la nuova rappresentazione ed evoluzione degli spazi domestici.

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«Lo spazio parla e parla anche quando non vogliamo ascoltarlo, (parla) per precisare convenzioni culturali», scriveva Umberto Eco. Parte da questa riflessione il progetto Il Galateo dello Spazio, un libro ideato da due spiriti creativi, accumunati dalla passione per la casa, lo stile e l’accoglienza: Samuele Briatore, presidente dell'Accademia Italiana di Buone Maniere, Galateo e Costume, e Francesca Martinelli, fondatrice di HOOMS e specializzata nell’home staging e interior design.

La presentazione del libro si è svolta in un luogo d’eccezione, il Museo Bagatti Valsecchi, una casa museo, in cui la famiglia Bagatti Valsecchi visse fino alla metà degli anni ‘70 del Novecento e che i fratelli Giuseppe e Fausto ristrutturarono alla fine dell’Ottocento, occupandosi dell’arredamento e della decorazione della casa, collezionando dipinti e manufatti d’arte applicata. E che ancora oggi continua a rievocare memorie passate.

Ed è in questo suggestivo contesto che gli autori hanno raccontato come negli ultimi anni la casa ha visto un profondo cambiamento. Si è ridefinita nella sua forma più allargata, non solo come il nostro nido domestico, ma anche come la scenografia della nostra vita, lo spazio che influenza le nostre emozioni, i nostri sentimenti. La casa diventa quindi il luogo dove costruire ricordi, ma anche dove sentirci noi stessi e muoverci in libertà.

Ritrovare una nuova dimensione sociale e dedicarsi agli altri all’interno della propria casa sono i temi conduttori del libro che gli autori interpretano grazie ad un sentire comune, condiviso durante il periodo della pandemia.

Lo spazio è inteso come luogo domestico, famigliare e rappresentativo di sé si trova dove bisogna coniugare diverse necessità tra l’utile e il bello, l’accoglienza e la funzionalità.

«Lo spazio parla e parla anche quando non vogliamo ascoltarlo, (parla) per precisare convenzioni culturali», scriveva Umberto Eco. Parte da questa riflessione il progetto Il Galateo dello Spazio, un libro ideato da due spiriti creativi, accumunati dalla passione per la casa, lo stile e l’accoglienza: Samuele Briatore, presidente dell'Accademia Italiana di Buone Maniere, Galateo e Costume, e Francesca Martinelli, fondatrice di HOOMS e specializzata nell’home staging e interior design.

La presentazione del libro si è svolta in un luogo d’eccezione, il Museo Bagatti Valsecchi, una casa museo, in cui la famiglia Bagatti Valsecchi visse fino alla metà degli anni ‘70 del Novecento e che i fratelli Giuseppe e Fausto ristrutturarono alla fine dell’Ottocento, occupandosi dell’arredamento e della decorazione della casa, collezionando dipinti e manufatti d’arte applicata. E che ancora oggi continua a rievocare memorie passate.

Ed è in questo suggestivo contesto che gli autori hanno raccontato come negli ultimi anni la casa ha visto un profondo cambiamento. Si è ridefinita nella sua forma più allargata, non solo come il nostro nido domestico, ma anche come la scenografia della nostra vita, lo spazio che influenza le nostre emozioni, i nostri sentimenti. La casa diventa quindi il luogo dove costruire ricordi, ma anche dove sentirci noi stessi e muoverci in libertà.

Ritrovare una nuova dimensione sociale e dedicarsi agli altri all’interno della propria casa sono i temi conduttori del libro che gli autori interpretano grazie ad un sentire comune, condiviso durante il periodo della pandemia.

Lo spazio è inteso come luogo domestico, famigliare e rappresentativo di sé si trova dove bisogna coniugare diverse necessità tra l’utile e il bello, l’accoglienza e la funzionalità.

Fonte: ad-italia.it


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