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Il 13 febbraio è la Giornata Mondiale della Radio, che in Italia compie 100 anni

Il 13 febbraio è la Giornata Mondiale della Radio, che in Italia compie 100 anni

Per l’Unesco la radio è un insostituibile canale di informazione, supporto per la diffusione della cultura e della libertà di parola. Dai primi segnali via etere di Marconi al digitale, una storia da rivivere e ascoltare nei musei piccoli e grandi dello Stivale.

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A sancire la centralità del mezzo radiofonico c’è un anniversario internazionale: il 13 febbraio. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura l’ha intitolata World Radio Day e l’iniziativa va ben oltre la celebrazione.

In Italia la radio compie 100 anni. Si può avvicinare l’emozionante storia della radiofonia toccandola con mano. In tutta la penisola si contano molte associazioni di amatori, audiofili e collezionisti che insieme alle istituzioni hanno contribuito a creare musei della radiofonia, piccoli grandi gioielli in cui si ripercorrere l’evoluzione del mezzo radiofonico, ascoltando le voci e la musica che hanno accompagnato un secolo di storia nazionale.

Alle 12.30 del 12 dicembre 1901, da un telegrafo di St. John di Terranova, in Canada, viene trasmessa, in segnale morse, un’unica lettera: “S”. Intanto, nella piccola Poldhu, sulle coste della Cornovaglia, c’è in attesa impaziente del segnale un giovane fisico italiano. La S non passerà da cavi e fili, ma nell’aria, o meglio nell’etere, sorvolerà in pochi attimi l’Atlantico e arriverà alle orecchie di quello che sarà uno dei pionieri della radio, Guglielmo Marconi. Marconi decrittò la S e portò a termine un esperimento sulle onde elettromagnetiche che avrebbe rivoluzionato la storia delle comunicazioni. Che poi questa sia una versione dei fatti ancora controversa, verosimile, poco importa, ma la suggestione è tanta, almeno quanta ne conserva la radio, anche nel ventunesimo secolo.

Per il World Radio Day, l’Unesco ha invitato l’industria radiofonica mondiale nelle forme istituzionali, commerciali e no-profit a sottolineare il valore della radio, sia come insostituibile canale di informazione, che come supporto per la diffusione della cultura e della libertà di parola soprattutto nelle società con una povertà diffusa e una democrazia limitata.

Fonte: Italia.it


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