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L’ira di Blanco a Sanremo

L’ira di Blanco a Sanremo

Mentre Blanco incapace di controllare la sua rabbia, distrugge il palco, Gianni Morandi dall'alto della sua lunga carriera, con eleganza spazza il pavimento dando una lezione di umiltà che appartiene solo a chi la carriera se l'è sudata. Tutto questo nell'edizione di Sanremo in cui per la prima volta ad assistere alla kermesse c'è anche il presidente della Repubblica ed in apertura Roberto Benigni recita un lungo monologo sulla Costituzione.

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Tralasciando chi pensa ad uno scenario studiato e preparato per stupire ed aumentare l’audience, perché tutto ciò risulterebbe davvero inquietante, quanto è accaduto sul palco più prestigioso della musica italiana ieri sera, deve scuotere gli animi e farci andare oltre quello a cui abbiamo assistito.

Deve necessariamente farci riflettere sull’argomento in modo ampio e possibilmente costruttivo. Il cantante Blanco, in un momento di ira, ha distrutto i fiori creando grande caos a causa di un problema tecnico che lo ha infastidito, cosi come ad un bambino che non può ottenere un giocattolo succede di urlare e battere i piedi al pavimento.

E’ arrivata forse l’ora di fare finalmente sistema anche nel mondo della cultura. E’ arrivato forse il momento di educare le nuove generazioni verso il pensiero comune che tutte le arti non si improvvisano ma si studiano, si coltivano, si rispettano e soprattutto si amano e non si distruggono.

E’ arrivato forse il momento di considerare la musica, il cinema ed il teatro come contenitori e distributori di cultura e non limitarli ad un arido momento di puro show.

Tutte le discipline, compresa la musica, prevedono un percorso più o meno lungo atto a formare, guidare e regolare le emozioni. In quanto discipline, presuppongono oltre allo studio, delle regole utili a formare non solo l’artista ma soprattutto uomini e donne che sappiano riconoscere il senso civico nell’ambito in cui operano e non solo.

Scuole, istituzioni e famiglie prendano coscienza e facciano comprendere ai giovani l’importanza di considerare la scalata del successo, come una strada ad ostacoli impegnativa in cui dimostrare coraggio ed umiltà.

In quanto allo “Star system” è ora forse di finirla di creare “mostri” da palcoscenico e personaggi goliardici ponendo come priorità audience e numeri followers, lasciando all’ultimo posto il vero talento.

Un passo indietro forse gioverebbe a tutti.



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